Articolazione e obiettivi del progetto “Borderline”

Il progetto di ricerca si concentrerà sullo studio delle misure non penali o ibride di contrasto alla criminalità, sulla base di tre sotto-indirizzi di indagine tra loro collegati e suddivisi in base allo scopo ultimo delle previsioni oggetto di analisi (integrazione/rinforzo, sostituzione o prevenzione prospettica dell’uso del diritto penale).

In particolare, l’unità di ricerca dell’Università degli studi di Roma Unitelma Sapienza, coordinata dal Prof. Vincenzo Mongillo, si concentrerà sull’approfondimento delle diverse tipologie di confisca, in ottica dommatica e politico-criminale, per evidenziare i tratti di ambiguità, polivalenza e poliedricità dell’istituto, in vista di un migliore inquadramento concettuale e di riforme legislative in grado di restituire organicità a una materia oggi assolutamente priva di coerenza sistematica, esposta a continue oscillazioni giurisprudenziali e al rischio di violazione di principi fondamentali del diritto penale o sanzionatorio in generale.

L’unità di ricerca dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, coordinata dal Prof. Giuseppe Amarelli, si occuperà dello studio delle misure del Codice Antimafia, con l’obiettivo di identificare soluzioni di regolazione che possano equocontemperare le istanze di difesa sociale avverso il fenomeno mafioso con quelle di garantismo individuale, ricercando soluzioni che mirino a una cooperazione tra autorità pubblica e impresa infiltrata dalla criminalità, per intraprendere un cammino di emancipazione da tali condizionamenti e di pieno ritorno alla legalità operativa.

L’unità di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna, coordinata dalla Prof.ssa Gaetana Morgante, si concentrerà sull’approfondimento delle dinamiche di ibridazione del diritto penale riconducibili al modello del diritto penale governamentale, con particolare riferimento a quelle misure che impongono obblighi organizzativi di compliance per prevenire comportamenti illeciti e/o stimolare comportamenti virtuosi nelle imprese, la cui violazione è in alcuni casi presidiata da autonome sanzioni non penali, che prescindono dal verificarsi di fatti di reato. L’obiettivo è quello di elaborare coordinate concettuali per l’inquadramento e la migliore regolamentazione dei diversi livelli di emersione di tali modelli nell’ambito del diritto penale contemporaneo.

L’unità di ricerca dell’Università Luiss Guido Carli, coordinata dal Prof. Antonio Gullo, si concentrerà sull’analisi degli illeciti punitivi civili e sull’implementazione di sistemi integrati di compliance. Le attività dei ricercatori dell’unità includeranno: (i) la definizione del perimetro futuro degli illeciti punitivi civili, al fine di verificare quali siano opportunità e rischi connessi all’affidarsi a tali strumenti sanzionatori anche in materie ulteriori rispetto a quelle oggi interessate da queste misure; (ii) la predisposizione di specifiche indicazioni di policy volte a delineare lo statuto generale di disciplina degli illeciti punitivi civili, colmando le lacune connessi ai profili dell’istituto, su diversi punti qualificanti, tuttora privi di una compiuta regolamentazione, anche sul versante processuale; (iii) la ricognizione, l’analisi e la diffusione delle migliori best practice di settore rispetto alla possibilità per l’impresa di implementare sistemi integrati di compliance, anche tramite l’apporto delle nuove tecnologie.